Elba

Quando aiuto mia mamma ad alzarsi dal letto o dalla poltrona, è come tenere in piedi un bambino che ancora non riesce ancora a camminare…trema e si aggrappa alle mie braccia, facendo fatica a connettere il movimento dei piedi, delle gambe, che hanno perso la sicurezza che fino a poche settimane fa le permettevano di fare qualche piccolo passo, che la accompagnavano nel bagno, nel letto, in cucina, dove poi passava e passa tutt’ora le sue giornate. Un giorno qualsiasi che non sarebbe neanche stato ricordato, il solito giorno condito dalle solite cose, è caduta, procurandosi una frattura al polso destro. Alla sua età poteva andare peggio, poteva partire un’anca, un femore, battere la testa, alla sua età è come buttare in terra una tazza di porcellana, pertanto bisogna guardare anche il lato positivo della caduta, ma il gesso che le farà compagnia fino al prossimo Gennaio ha azzerato tutte le rimanenti energie, così la devo alzare dal letto, portare nel bagno, aiutarla a sedersi sul water, rialzarla, metterle un pannolino per la giornata e un pannolone per la notte, oltre ovviamente la spesa, il cucinare e tutto ciò di cui ha bisogno. Meno male mia sorella ha rifatto capolino e in tarda mattinata viene a dare una mano, anche perchè io nel pomeriggio torno al lavoro. Ovviamente appena finito devo fare percorso inverso, mia sorella ha un’autonomia di 3/4 ore, col cazzo che rimane fino a sera e così le mie giornate si sono scorciate notevolmente come le buie e uggiose giornate invernali. Al momento non posso fare altrimenti, il rialzo dei contagi non permette rosee previsioni, c’è il rischio di passare rinchiusi alcuni mesi e l’ipotesi badante è rimandata al prossimo solstizio.