Londra 1989 parte sesta

Carlo mi vede parlare con la manager. Ti ha chiesto della scuola vero? Si rispondo…Ho capito, non ci vai o mi sbaglio? Non ti sbagli, vorrei ma come faccio con queste paghe da fame…lo so dice Carlo, ma continua a dire che la frequenti, parati il culo tanto agli inizi non si impara mai nulla, se poi ti capita come a me una classe con sei Giapponesi, ci vogliono tre giorni per farli capire una parola. Già ti girano i coglioni andarci dopo il lavoro poi devi stare la a dividere il tuo tempo con quei coglioni che non capiscono un cazzo, dovrebbero fare classi a parte per loro, hanno una scrittura, un alfabeto, una pronuncia agli antipodi rispetto noi. Poi ti do una dritta per imparare qualcosa senza spendere, affanculo patatine non ne posso più. Niente massime oggi chiedo Maestro. Che vuoi che ti dica ho pure sognato mia moglie ma mi ha fatto bene. Io invece ho discusso con il Francese, è arrivato ubriaco ed ha iniziato a sbraitare contro il Tedesco, meno male lui era concentrato su una mappa del Messico, credo vada la, sai penso proprio sia un fuggiasco. Può darsi risponde Carlo, Londra accoglie tutti i peggio, compresi noi. Come on come on urla il manager bloody Italians shut your mouth. Ecco il buongiorno, questo dice Carlo è uno dei peggio, ci odia in compenso ci tromba le donne che vengono qua al lavoro. Meno fatica per noi tanto non ce la darebbero mai, invece ci n loro a fianco e ‘tutto più facile e poi con il Black noi si parte svantaggiati. Ama la verità che trovi nel cuore degli altri. Ascolta sempre la voce dell’amore nel tuo cuore. Ecco ti sei svegliato dico. Cerco solo di metterti sulla retta via mi sembri abbastanza pericolante. Allora ti chiamerò Don Carlo, se non ti offendi. Chiamami come vuoi tanto due stronzi siamo e due stronzi rimaniamo. A friggere puntualizzo. Quali sogni, quali speranze continua Carlo quali disperazioni ci spingono a far ciò che facciamo, solo per svanire dopo che l’azione è compiuta? Perché motivazione e causa sono sempre così vuote, perché nascono di notte e svaniscono in fretta al mattino, dissolte dalla luce delle conseguenze? Ciò che facciamo nella vita continua a vivere dentro di noi, molto tempo dopo che ambizione e timore giacciono freddi e opachi su spiagge dimenticate. Ciò che facciamo nella vita, più di quanto diciamo e pensiamo è ciò che realmente siamo. Boia dico se non stessi friggendo meriteresti un applauso, però bisogna che questo tu me lo scriva su un foglio altrimenti mi scordo tutto. Così fu e ancora lo conservo.

Londra 1989 parte quinta

IIl passato, l’odiato nemico, ha tempi inopportuni. Quei giorni a Londra riappaiono in modo così vivido e improvviso cha a volte sono strappato al presente e a ciò che sto facendo. Un sorriso, una canzone, e sono di nuovo la’, tuttavia il passato ha un modo speciale di portarti nel posto giusto al momento sbagliato, il che può scatenare una tempesta interiore. Carlo mi diceva sempre Saresti un tipo incredibile se solo avessi un po’ di rancore. Ma sono fatto così anche nelle peggiori situazioni non io mai conosciuto amarezza e risentimento. Ultimamente sono stato divorato dalla rabbia eppure non ho mai odiato nessuno e non ho mai augurato consapevolmente il male di chiunque me ne abbia in egual maniera fatto. Carlo oggi è stato messo alle patatine, quintali dì fries fritte nello strutto, costa meno dice e ti uccide prima, tanto agli Inglesi va bene tutto, basta che sia grasso. Allora chiedo, tu come mai sei finito a Londra a friggere patatine? Bella domanda amico, risponde. Eppure è vero penso, nella disperazione, nella miseria, nelle difficoltà, dove come qui ti senti fra gli ultimi, è più facile trovare persone vere che dividono con te il poco che hanno, in tutta spontaneità, sincerità e senza doppi fini. La vera amicizia fra perfetti  sconosciuti dove regna solo la fiducia reciproca. Si sono scappato da Milano, non perché fossi ricercato ma perché ho perso la mia compagna in un incidente stradale. Ci jo provato ma la vedevo ovunque, per strada, al supermercato, al bar, al cinema, credo di vederne i lineamenti pure nell’olio che sto friggendo. E allora via neanche più l’italiano volevo sentire, tu sei la prima persona con la quale comunico da tempo, forse perché mi rimani simpatico e forse perché sai ascoltare, sai in tanti non sanno o forse non vogliono ascoltare, tutte prime donne, uomini del cazzo. Vorrei ammiccare un mi dispiace ma a cosa servirebbe, meglio sdrammatizzare. Domani mi hanno chiesto se voglio stare fuori che ne dici? Vedrai come torni di corsa in cucina, cosa pensi che ti mettono a pulire i tavoli, sai dove finisci, davanti l’ingresso con il mocio in mano a pulire le zampate di chi entra, destra sinistra, sinistra destra, così per 7 ore e 15 manco a pisciare ti mandano. A fine giornata avrai le braccia di un vogatore del Tamigi. Tanto sei così innocente e curioso che proverai se vai dimmelo che prendo festa mi mancherà l’appuntamento quotidiano con te. E guarda le previsioni, se danno pioggia….ciao