Elba

Mia mamma casca ogni tre per due….anche il bastone sembra diventato inutile…lo usa e non lo usa e quando perde l’equilibrio sono cazzi…..ora che ho qualche ora in più cerco di seguirla il più possibile, ma non riesco a farlo h24, mia sorella non va oltre un po’ di spesa e l’ideale sarebbe una badante, ma con cosa cazzo la pago? Mi aspettano 3/4 mesi di merda con debiti da pagare e poche possibilità di lavorare. Intanto quelle poche ore trascorse insieme arricchiscono il mio povero bagaglio televisivo….mi racconta del commissario Rex, mi chiede il perché Tiziano Ferro lo prende nel cacapranzi, spaziando per qualche storia dell inutilità della Barbara D’Urso, della Fiorentina chi gioca e chi non, di Gerry Scotti e della vicina di casa, del postino e del muratore, il tutto senza stop e senza replica perché non sente, con la tv accesa e a manetta che si sente a tre km di distanza. Buon Natale

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Chi si accontenta gode….l’ha detto uno che nella vita ha saputo solo raccogliere ciò che gli è caduto dal cielo, che non si è mai spinto oltre il sentiero, che non ha mai realizzato il suo sogno e nemmeno ci ha provato. È più facile accontentarsi che vivere per realizzarsi. Chi si accontenta gode è la filosofia del finti soddisfatti, degli infelici camuffati, dei depressi sorridenti e dei falliti pseudoignari. Di notte si sogna e di giorno si combatte. Non c’è altro da fare…Chi si accontenta muore….

Pier Paolo Pasolini Lettera ad Alberto Moravia

Mi chiedo, mio caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia,  si insinua e logora la società già moribonda.

Pier Paolo Pasolini 1973

To Giuliana


Ventiquattro anni oggi…. il tempo vola….Sei pure seppellita in Spagna e sicuramente abbandonata a te stessa perché credo che Augustin viva lontano da Herrera….ogni anno mi impegno e mi ripropongo di tornare a trovarti ed invece va sempre peggio….un altro anno da cancellare, da dimenticare….è dura tornare a raschiare il fondo cara Giuliana, era meglio quando facevamo il bagno insieme nella vasca e ti arrabbiavi perché facevo i tuffi dalla lavatrice. Poi mi asciugavi e mi portavi in cameretta  per farmi sentire gli ultimi 45 giri appena comprati con il mangiadischi color rosso….Led Zeppelin, gli Stones, Simon and Garfunkel e gli Italiani Battisti su tutti…è ti incazzavi perché io stupidamente non aspettavo altro che il piccolo disco uscisse per respingerlo  dentro….Con calma dicevi, fai con calma….Poi ti sistemavi allo specchio mente io ti spazzolavo i lunghi capelli biondi….avrei pagato per uscire con te ma ero troppo piccolo per poterti seguire…Fra l’altro nel giro di pochi giorni, il nove per l’esattezza, sarebbe pure il tuo compleanno…Auguri…oggi saresti una stupenda nonnina di 63 anni con tanti nipotini, invece c’è rimasto solo il condizionale.

Fernando Pessoa

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l’aria notturna,
fresca in confronto all’estate calda del giorno.

Che bello, non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l’anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita…
Non sto pensando a niente.
È come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente…