Anche il pizzaiolo che cuoce nel forno a legna, pesce e carne oltre le consuete ma decisamente poche, pizze, mi dice che anche a lui da fastidio vedere gli astici che seppur tagliati a metà, quando vengono buttati nel forno continuano a muoversi dentro la teglia…”….Vorrei vedere te, gli rispondo, se ti buttano vivo in mezzo alla brace…”…”….Sorride…E quelli, dice, che invece finiscono nell’acqua che stà bollendo?…anche peggio, li senti quasi piangere…hai sentito come fischia l’aragosta?…e ci vuole anche forza nel tenere il coperchio sulla pentola….”…In effetti, il fatto che qui non c’è nulla di preparato e si cucina tutto al momento, fa si che gran parte dei piatti, oltre a pesci, venga dai crostacei che rimangono in vita anche 3, 4 giorni dopo la cattura…e sono quelli che fanno la fine peggiore…Agli astici vengono legate le chele, xtanto immobilizzati fino al momento della cottura…le margherite e le aragoste invece non hanno bisogno di forzature anche se la loro fine è la stessa…ho lavorato in centinaia di locali nel mondo, ma una mattanza del genere, non mi era mai capitata di vedere…ed ai clienti piace farsi mostrare la vittima designata che si muove ancora, aspettando con ansia il piatto, sul quale poi si buttano quasi con ferocia, succhiando fino all’ultimo, chele, zampe, interno, esterno….Intanto una coppia di tedeschi che sta aspettando proprio un astice alla catalana, sorseggia nell’attesa un bianco da 150 euro la bottiglia….”…Fabio, dico…chissà cosa si sente nel palato, con un vino del genere…”….”….Non lo sò….io bevo birra…ma beati loro…”….