…”…Hiroshi…alzati che dobbiamo andare, ci stanno aspettando…come on man…”…La sera precedente, dopo varie birre, avevamo acquistato da una ragazza, in un locale sul lungomare, due biglietti x il bungee-jumping….Avevo la testa pesante, ma volevo andare, non tanto x i soldi, ma x la curiosita’ del salto nel vuoto, legato solamente ai piedi da un robusto elastico…Avevo conosciuto Hiroshi in un hostel nel mezzo del deserto Australiano…era un amico di Yumi, la ragazza di uno dei due giapponesi con i quali dividevo l’appartamento a Melbourne…stavo cucinando un bel piatto di pasta, quando vedo lei entrare in cucina…ci eravamo visti l’ultima volta, circa 5 mesi prima…”…Che ci fai, dissi, da queste parti..aspetta che preparo un piatto di pasta anche x te…”…sapevo che andava matta, x la cucina Italiana…Con molta gentilezza, tipica di ogni Giapponese che si incontra, rispose…”….Puoi, fale, x due, c’e’ anche mio amico…Hiroshi…mentre muoveva la testa in avanti x alcune volte..”…Conoscevo oramai parte delle loro abitudini e del loro modo di fare, fatto di movimenti con la testa, le braccia, le mani che seguivano ogni cosa che dicevano…Io rispondevo con i miei salutari…vaffanculo…Dopocena decidemmo di viaggiare insieme x alcuni giorni e dal centro Australia ci dirigemmo con l’autobus, verso la costa ovest, dove dopo alcuni giorni le nostre strade si divisero…”…Are you sure you want to do it…disse…”….Se voglio farlo?….risposi…che cazzo, voglio farlo di sicuro, 50 metri nel vuoto…sai che salto…”…Due giorni prima si era colorato i capelli di un blu mare…aveva preso il colore in un negozio vicino e mentre io stavo cucinando, lui provava lo shampoo con risultati terribilmente vistosi…