Una canzone dei Radiohead, dall’album Ok Computer, mi fa’ tornare alla mente Max, un vecchio amico con il quale ho diviso tante giornate, camera e anche una donna, ai tempi di Londra. Una delle peggiori estati dal punto di vista economico, x non parlare della casa che dividevamo con un ragazzo Kiwi, un Africano e due ragazze della repubblica ceca, che di donna avevano ben poco. Non erano soltanto lesbische, erano dei veri e propri uomini, con tanto di pelo sulle gambe, molto di piu’ delle mie, ascelle e addirittura il petto. Mancava la barba…meno male…La camera nostra faceva veramente schifo, ma avevamo perso casa e fu’ la prima a buon prezzo che ci capito’ sottomano, sempre in zona Brixton. Ricordo ancora quei maledetti materassi, con le molle che uscivano fino a spaccarti le costole, era tutto un rigirarsi per evitare il contatto. Il padrone di casa, un certo Mr.Patel, indiano cresciuto a Londra, non spendeva una sterlina, non avevamo ne tv, ne lavatrice e non potevamo spendere di piu’ dell’affitto xche’ era un momento delicato, con l’agenzia di catering che tagliava il lavoro, settimana dopo settimana. Pero’ Brixton, come sempre, offriva anche un po’ di divertimento a prezzi stracciati. Al Dogstar, uno dei nostri pub preferiti, Max conobbe una ragazza Spagnola ed incomincio’ a portarla in camera, xfino quando io stavo dormendo. Ando’ avanti cosi’ x diverse sere, quando una notte sento lui che chima…”…Gluca…Gluca…”…Pensavo mi chiedesse ed era gia’ successo, di andare a d aspettare x le scale…Feci finta di non sentire, fingendo di dormire…”…Gluca…Gluca…”…questa volta era lei a chiamare…Mi girai e dissi…”…Ragazzi, domani mattina lavoro, voi fatevi i cazzi vostri, ma laciatemi a letto…”…”…No..gluca…non hai capito…vieni qui, con noi…”……