Elba

Alla fine ho dovuto prendere un infermiere, a pagamento, x curare le ferite alle gambe di mia mamma….con tutta la volontà possibile, necessita di almeno 3 cure giornaliere e a me di fronte a quelle gambe martoriate, sembrano prese a morsi da uno Zombie, mi si stringe il buco del culo e riesco a malpena a fare ciò che lui fa in meno di un’ora….una volta lui due io….la sua, più sostanziosa a metà giornata, le mie più leggere, di contorno…..è veramente difficile mettere le mani in quei buchi, circondati da pelle secca, dal rossore di un’nfezione alla pelle, ci mancava pure quella, lavare, asciugare, passare la crema e bendare…..e poi via, spesa, farmacia, medicine, cucinare, servire e pulire….sempre meglio di metterla in mano ad una badante che magari la riempie pure di schiaffi….Minchia, l’ho seguita tutto l’inverno durante la pausa pomeridiana dal lavoro ed ora che ho finito sono inchiodato là….anima e corpo….Mia sorella ha i suoi e ben maggiori grattacapi da sbrigare….oramai il suo compagno aspetta solo di essere ricoverato e finire li i suoi giorni….le speranza sono del tutto tramontate….non mangia quasi più e quel quasi si è ridotto a qualche tazza di latte, qualche omogenizzato, qualche cucchiaio di passato….lui spera ancora nella chemio…un palliativo che al momento lo frena da spararsi un colpo in testa…

Luglio 2009 – Elba

…”…Apprendi velocemente, dice duccio sorridendo…non x niente ho spinto io x te….si nota che non hai grande esperinza…come….front office….ma si puo’ migliorare…l’importante e’ che alla fine della giornata, fai tornare i conti con le chiusure dei reparti…x scrivere il menu’, prendila con calma, hai tutta la notte davanti…chiusure ed archiviazione dati…remember…”….In effetti, la mia conoscenza informatica non e’ un granche’, ed impiego il doppio rispetto loro, x una qualsiasi pratica da sbrigare…devo fare di necessita’ virtu’ e molte volte sembra proprio di arrampicarsi sugli specchi x venirne a capo…dopo le 23,00 rimango solo…xtanto…non ho nessuno a cui chiedere aiuto…sbagliando s’impara e benche’ non sia una mia aspirazione, lavorare al ricevimento di un hotel, da qui a fine stagione, qualcosa di nuovo rimarra’ memorizzato…Intanto, la mattina presto mi godo delle albe meravigliose, tinte di rosso, arancio, porpora, con vento o foschia, nebbia o brezza dal mare, secondo il vento che batte sull’isola…Non me ne perdo una e se non avessi lavorato la notte con il cazzo mi sarei alzato così presto….Piero il barman, mi porta la chiusura del bar…cammina con grazia, sempre molto posato, testa in alto, leggermente piegata sulla sinistra…”…Sempre con classe…dico…a volte sembri il Papa quando passa fra i fedeli…ti manca di allungare le mani….”…”…”…Dopo tanti anni di lavoro…risponde…potrei essere anche un…. Papa…ricorda…i movimenti sono importanti, quanto la professionalita’…inutile saper lavorare, quando poi ti muovi goffamente…che facciamo dopo….gelatino in terrazza….”…Ok…rispondo…fragola e cioccolato….”….Mi ricorda un altro barman con il quale trascorsi diverse settimane a Roma nell’inverno del 2003….”…Devi seguirmi diceva…e non ti puoi sbagliare….”….