Elba

Alessio ha avuto il cartellino rosso dalla mamma….”….Non puoi gli dice la mamma, tornare a casa ubriaco a notte fonda e ripulirmi il frigorifero…hai solo una possibilità….rientrare, le poche volte che lo fai, alle otto, cenare insieme e sempre insieme, guardare un posto al sole….”….”…E così, aggiunge Alessio mi sto appassionando alla fiction, c’è sempre da imparare dice sorridendo…tanto sono tutte sullo stesso piano…corna te che incorno io….tanto dopo un paio di canne, lei con il solo odore si addormenta sul divano come una bambina….”…..”….Non ci sei a casa, dico, sei sempre a bordo, falle compagnia quando sei qui….”….Non risponde….fa una smorfia ed ordina una birra….Anzi due dice, anzi quattro due anche x il francese….Il padre non lo ha mai conosciuto, lo ha abbandonato appena nato e persino la mamma, dice, non ne vuole parlare….Si dice sia uno dei migliori marinai in circolazione anche se lui si definisce, marinaio carpentiere, oramai affezionato da anni al suo Capitano Francese Alexis con il quale fanno charter e regate durante l’estate…..Con questa gente non ci annoia mai, hanno sempre qualcosa da raccontare e soprattutto quando vengono al bar, arrivano come sono, senza magari essere passati davanti uno specchio x giorni….i capelli arruffati, la barba incolta sono il loro biglietto da visita, non hanno da mostrare l’ultimo taglio, la camicetta o i pantaloni ultima moda….sanno solo di mare…

Elba

……”…….Certo che, dico a Roberto, ora che hai vinto, potresti comprarti le scarpe nuove e regalare a me, quelle che stai usando…..”……”…..Non ti regalo un cazzo….risponde…..te le compri…..vattene al lavoro…..”…..”…..Sei una merda, non lo vedi che fatico a correre con queste?…..hai paura che poi vado troppo forte…..ieri alla fine ti ho passato…”…..”…..Ma che passare….ti ho fatto andare, ogni volta che accelero non ti vedo più….”…..In effetti non gradisce molto stare dietro….vuole sempre la testa, specialmente quando stiamo arrivando….ora rallentiamo dice, e poi all’ultimo km. si volta a vedere dove sono e poi accelera vistosamente…..vuole sempre arrivare, da buon ex corridore…..con un certo distacco…..”…..E allora prenditi una bella bottiglia di Monavie….che di sicuro di farà bene al ginocchio ed al polpaccio….”….So già cosa mi risponderà….quella roba te la prendi te,  stasera mi faccio un paio di bicchieri di vino rosso, un paio di fettine di cecina….e vai…..altro che…..inutile che mi assilli…..non la bevo……e infatti….mi guarda di traverso e dice….”…..Quella roba non la prenderò mai….stasera un paio di bicchieri di vino rosso….un paio di……”…..e intanto meno male che la salita è alle spalle…..

Elba

Ancora una stupida ed inutile discussione con Jessika dopo una cena con Paolo, uno chef de rang che lavora con me, con il quale ci siamo scolati un paio di litri di vino davanti un bel bisteccone….Ero troppo fuori secondo lei x aver…solo bevuto….ma che minchia….non tocco più niente da mesi, solo sporadicamente ed ovviamente quando esagero vado proprio fuori…due coglioni…e via, torna a galla tutto…anche cose che non avresti mai pensato, ma che le donne, con la loro mente diabolica riescono a stanare ed a vomitarti addosso…pure del cane è gelosa…affanculo….ho fatto 3 settimane da incubo, talvolta 3 servizi, portiere di notte, colazioni, pranzo, cena…arriva un giorno di riposo e l’unico svago anche xchè lei non è libera, è un’aperitivo ed una cena con un compagno di hotel….dove comunque finisci sempre x parlare di lavoro…alzi un pò il gomito…e via arriva puntuale come un treno Inglese, lo scassamento di coglioni….

Elba

Jessika dopo cena, mentre sorseggia un bicchiere di un rosso che fa veramente cagare….Ed avevo scelto quello che costava di più, le dico…mi chiede cosa ne sarà di noi se io dovrò ancora muovermi x lavoro…Vedremo, rispondo…nonostante i nostri frequenti attriti, le nostre, talvolta inutili discussioni, il nostro lasciarci e riprenderci come due ventenni, i tuoi continui sbagli ed i miei, che non smetterò mai di evitare, ti ho sempre proposto di provare a fare qualcosa insieme…dal bar che avevo trovato a buon prezzo alle Canarie, a Firenze, dove, come di recente all’Elba, avresti potuto rischiare con me ed aprire insieme qualcosa di semplice, tu brava a cucire, rammendare, creare ed con le mie foto, con qualcos’altro da assemblarci, con le tante altre idee che mi affollano il cervello giornalmente….ed invece hai sempre trovato una scusa…la crisi, non è il momento, tu non hai i soldi…ovviamente se li avevo, lo avrei già fatto anche da solo…comunque ti avrei restituito tutto fino all’ultimo cent…Non hai avuto, non hai fiducia in me…inutile x tanto, fare promesse su cosa ne sarà di noi, cosa succederà, dove sarò o dove saremo…Mangio un pezzo di cioccolata, affanculo la pseudo dieta che cerco inutilmente di seguire, il peso non cala…eppure il portafoglio è sempre vuoto…

Renato Zero – Sogni di latta

Sortilegi
E stregonerie
Finti maghi
False ideologie…
Dei miei giorni,
Più non sono il re!
Mentre il tempo,
Scivola su me….
Sguardi vuoti,
Senza più realtà,
Nei silenzi,
Di chi si è arreso già…
Fermati, con me!
Forse insieme a te,
Salverò quest’anima,
Se da salvare è…
Dipingi un sole, se puoi …
Le stagioni, il mare, il vento e noi!
Dammi una stella che non sia,
Solo un satellite ma la stella mia…
Dimmi che ancora crescerò!
Anche se sono di latta i sogni che ho!!!
Chi può dirmi,
Se il mio cuore va…
Per impulsi d’elettricità…
Se la mente intatta
E’ quella mia,
O il prodotto di una batteria…
Dipingi un cielo che non sa,
Che cosa è la radioattività…
Un fiore…Un fiore rosso che mi dia,
Il suo profumo e di plastica non sia!
Dimmi che ancora esisterò…
Anche se sono di latta i sogni che ho!!!
Dipingi un uomo, se c’è…
Che non porti la morte con se!
Che non distrugga gli ideali suoi,
Spacciando borotalco ai figli tuoi.

Gennaio 2010 – Elba

Mio nonno lasciava sempre un bicchiere accanto alla sua bottiglia di vino rosso che teneva sul lato destro dell’acquaio, cosi lo chiamava nonna…un lungo pezzo di marmo, punteggiato di nero, al termine del quale, quello che oggi noi chiamiamo comunemente lavandino ed un rubinetto che erogava solo acqua fredda…Il bicchiere sempre macchiato dal colore forte del vino, che mio nonno produceva personalmente e solo x lui, non ne ha mai venduto un solo litro ed ai figli ne arrivava poco e di rado…”…La vigna, diceva, ne fa’ abbastanza, ma non ne avanza mai…io bevo solo quello, non vorreste mica che lo vada a comprare da un altro?….”….”….Nello, diceva mia nonna…tu bevessi solo il tuo…e quello che bevi all’osterie che frequenti il pomeriggio?….quello non lo conti?….”….”…Qualche bicchiere…Angiola…che vuoi che sia…mentre facciamo una partita a carte…”….”…Qualche bicchiere….l’altra settimana sei cascato due volte con il motorino mentre tornavi a casa…”….”….Il breccino…Angiola…lo sai…quando tocco quello con la ruota davanti…il motorino se ne va’….ed io vado giù x terra…”…Ormai era una vera e propria leggenda quella del breccino…Mio nonno non ha mai avuto la patente, il motorino, un garelli rosso, e’ stato il suo unico mezzo a motore…e quando alzava un po’ troppo il gomito, le succedeva spesso di cadere…tornando a casa si scusava sempre, menzionando il famoso breccino, il ghiaino che lo faceva scivolare…Potevi andare a trovarli in qualsiasi giorno dell’anno ma il bicchiere ed il vino erano sempre la’…Quella bottiglia di vetro con il tappo che si chiudeva a scatto, la stessa bottiglia che usavamo a casa x farci l’acqua frizzante, con le mitiche bustine di Idrolitina…La sera era diventato un vero e’ prorprio appuntamento…si faceva a gara x farla…anche xche’ in fondo, l’acqua del rubinetto non era un granchè…ed una volta versata la bustina…tutti a guardare attraverso il vetro, le bollicine che salivano in alto…

Novembre 2009 – Elba

Sulle scale di casa che portano all’appartamento di mia mamma, trovo mio zio che una faccia preoccupata mi chiede…”…Ma mamma…e’ in casa?…l’ho chiamata prima, dicendole che passavo a trovarla…ma sono 27 volte che suono il campanello e nessuno e’ venuto ad aprire…”….Apro con le mie chiavi, il volume della tv si sente dalle scale…e’ senza apparecchio penso…dietro di me, mio zio, che segue con un leggero affanno…E’ seduta davanti la tv ed appena ci vede, sobbalza sulla sedia…”…Mi avete fatto quasi paura…dice…mica avete suonato?…”…”…No mamma…figurati…ho le chiavi…pero’ zio sì…qualche scampanellata l’ha fatta…”…Lui e’ più sordo di lei e quando si mettono a discutere, è una comica…finiscono sempre x rispondere alle proprie domande…è facile che scambino fischi x fiaschi…Sul tavolo trovo una cartella che mia mamma ha sempre custodito molto gelosemente…dentro ci sono le pagelle mie e di mia sorella Barbara, delle elementari e delle medie…mi diverte rivedere quei voti scritti dalla maestra, la signora Bettini…ricordo quelle mani, quelle lunghe unghie, smaltate di rosso, che impugnavano sempre la bacchetta di legno, x spiegare e tenerci a bada e talvolta la famosa stilografica, quella penna che era diventata il nostro terrore, ogni volta che ci rispediva a casa con qualche brutto voto…Fra le pagelle, sbucano alcune pagine ingiallite di un vecchio giornale…datato…sabato 4 febbraio 1970…in alto c’è scritto…dal primo marzo, caffè a 70 lire, lo hanno deciso i commercianti…in basso una pubblicita’della Simca 1000…Prezzo invariato…799.000 lire…A mezza pagina in grande…Debutta la tv a colori…con sotto i programmi del giorno…Tv Nazionale e Secondo canale, ancora pero’ in via sperimentale…Noto che c’erano più programmi radio che televisivi…”…Non te l’ho mai mostrato, dice mia mamma…dopo tutto quello che è successo…l’ho conservato solo…ed inizia a piangere…”….Sulla cronaca di Portoferraio…il tema del giorno, con una foto di Giuliana appena quattordicenne…Pubblichiamo, dice, x il concorso bandito dal nostro giornale Il Telegrafo, lo svolgimento dell’alunna Giuliana Pagnini della 3 D della scuola media…”…G.Pascoli…”….Titolo del tema….        Il giornale come scuola di vita e come mezzo di dibattito…quali i vostri suggerimenti x migliorarlo…