Elba

E via, si riparte con i CV….dopo un breve periodo di vacanza che comunque, causa disoccupazione, si sta allungando, ho iniziato a rispondere alle decine di inserzioni che si trovano sul web….Montagna, città, paesi, villaggi, Oriente, Occidente, disponibilità praticamente ovunque…basta lavorare….anzi basterebbe che almeno rispondessero questi rotti in culo…un semplice No, grazie la sua candidatura non è adatta alle nostre rischieste….invece, continuano a chiedere, a farti spedire e talvolta pure compilare pagine di CV e poi manco si degnano di una semplice risposta….L’unica che mi è arrivata è stata da parte di un hotel, dove non bastava loro che parlassi un ottimo Inglese, del Francese, dello Spagnolo e del Portoghese, volevano pure il Tedesco, poi se parlavi anche Tedesco ti chiedevano il Russo o il Giapponese….Per poi ritrovarsi in una qualsiasi sala dove chi lavora con te, l’unica lingua straniera che parla è l’Italiano….

Elba

….”…Manger, dico, buono x mshish…loro manger noi pas…..”….e il lavapiatti ride di gusto….in effetti di effetti a sorpresa ce ne sono stati ben pochi…e pochi clienti in percentuale, che tornano…lui continua a professarsi chef di alta scuola….forse xchè ha lavorato in montagna o in collina…ma più di là non può andare, anche xchè è molto sicuro di se stesso e di chi ha scelto a suo fianco, del quale meglio non commentare….il menù intanto dopo quasi 40 giorni è ancora intatto…non cambia di una virgola, a parte qualche raro piatto del giorno, in fondo aldilà della qualità, in cucina servirebbe molta fantasia,che invece qua sembra latitare…. ogni anno non faccio che conoscere chef che con la lingua sono capaci di tutto, poi il manico è peggio di quello di una scopa….forse come tutte queste cazzate che continuo a scrivere, solo xchè un domani mi aiuteranno a ricordare tutti questi magici incontri….tutta questa magica gente che ormai ci sta assediando, siamo in netta minoranza e dobbiamo pure assecondare le loro porcherie e stare zitti e muti….una volta invece dai più grandi erano calci nel culo…”….Vieni bimbo…muoviti…andiamo…e se ti ribellavi…ciao…tornavi a casa gonfio….Alessio intanto appena sente che ascolto musica Brasiliana commenta….”….Ah…gato randagio che gratta formagio, cerca pasagio e non trova parchegio….”….Il Francese invece da buon Capitano Marsigliese è giè al terzo Pastis, talvolta non riesco neanche a svitare il tappo dalla bottiglia che si incolla x lo zucchero contenuto in questa miscela dal sapore di anice…

Tiziano Terzani

Per capire le pratiche della magia nera, diceva Padre Willem, bisogna capire che nella visione di un Indonesiano, non c’è netta distinzione fra oggetti inanimati ed esseri viventi, uomini o animali che siano….Per un Indonesiano molti oggetti hanno vita. Il Kris x esempio, il coltello cerimoniale ha un suo spirito, così come un corpo che perde la vita, un cadavere, continua ad avere in sè uno spirito. Il potere del Dukun consiste nel sapere usare di quello spirito, sia quello di un Kris, di un chiodo o di un morto. Quel che resta nel cadavere di un uomo morto violentemente, specie se impiccato, accoltellato o suicida, è un ingrediente potentissimo per la magia nera. Così come gli amuleti possono essere….caricati….di un’energia positiva che protegge chi li porta, un oggetto x esempio un coltello, può essere caricato dal Dukun con una forza negativa che lo fa rivoltare contro la persona che lo usa.il coltello attraverso la concentrazione del Dukun, diventa l’arma di un suicidio involontario. Padre Willem aveva sentito di un Dukun capace di fare ciò, concentrandosi x almeno un mese sull’oggetto da animare. Il principio è che una carica di energia viene trasferita dalla mente del Dukun dall’oggetto attraverso la meditazione. Poi, diceva Padre Willem, si tratta anche di capire il linguaggio, il modo con cui la gente si esprime a proposito della magia. Nella sua isola, x esempio, dicono che il Dukun è capace di parlare alle piante. Quel che vogliono dire, è che lui dalle piante sa quali sono le qualità delle radici, delle foglie, dei fiori. Vogliono dire che lui è capace di usare delle piante x farne dei veleni che possono uccidere o farne delle pozioni che possono apparentemente far rivivere i morti. Secondo lui dietro le pratiche dei Dukun c’era la naturale aspirazione umana all’armonia, il bisogno di ristabilire un equilibrio alterato. Una donna non ama un uomo che x questo soffre? Viene usata la magia x ricreare armonia, facendo innamorare la donna…Qualcuno ha commesso un delitto x il quale non ha pagato secondo la giustizia umana?….Glielo si fa pagare con la magia. “…..Davvero non riesco a capire come funzioni, riprese Padre Willem…..ma prenda il caso dell’isola Belitung, dove c’è una montagna. In cima alla montagna è stato piantato un ripetitore della Tv di Giacarta. per poterci arrivare è stata aperta una strada che porta fino in cima alla vetta. Ci si va con una jeep, ma x farlo bisogna chiedere il permesso allo spirito-guardiano della montagna, il Penjaga, uno strano essere che vive ai suoi piedi e che ne controlla l’accesso. Provi ad andarci senza il suo permesso!! La jeep si blocca, sembra che non abbia più benzina, che sia guasta, Non so come spiegarlo, ma mi creda, è così che succede!….”….

Elba

Piove ma Roberto è voluto andare a correre lo stesso…è un pazzo non si ferma davanti a niente…..però devo ammettere che con questo tempo, la corsa acquista un altro fascino, forse più dura, le scarpe appesantite che saltano fra le pozzanghere, i pantaloncini che ti si appiccicano addosso e la pioggia che mischiata al sudore ti scende sugli occhi impedendoti una giusta visone…..ti sembra di essere davvero in gara….già facevo fatica prima a stargli dietro, figurarsi ora……ma non mi voglio fermare e lui insiste, ti sprona….la lingua mi tocca terra……continua a dirmi di trovare il giusto equilibrio fra respiro ed andatura….non trovo ne uno ne l’altro…..seguo le gambe ma non so se loro seguono me….lui allunga ed io continuo a perdere terreno….comunque nonostante la fatica, in questo periodo di merda è l’unico sfogo, gratis, che riesce a scaricarmi e allo stesso tempo ricaricarmi, nella speranza che qualcosa di buono si muova…..speranza vana, il tempo scorre senza lasciare traccia, quasi senza motivo, senza un valido motivo……avrei bisogno di essere lontano di qui, anche se mia mamma e l’autosufficienza sono oramai lontani parenti….rispetto allo scorso anno, nel quale era ricoverata in ospedale, non ci possiamo lamentare, ma sta praticamente perdendo, giorno dopo giorno, l’uso della gambe, cammina male e si sorregge peggio….deve sempre cercare aiuto fra le spagliere delle sedie o fra qualche mobile….rifuita l’uso del bastone e praticamente le scale di casa sono divenute x lei, una montagna insormontabile….”….Tieni mamma, le dico….prendi questo pezzo di pane che ha più mollica, così lo mastichi meglio….”…..”…..Nel pane c’è una formica?…risponde….o che mi dai il pane con la formica, mica sono il tuo cane….”……Ok….ok….dell’udito meglio non parlarne, con la tv siamo quasi ai limiti del volume, dopo il numero 60, la salveranno solo le cuffie…..a me manco quelle……

L’Aquila – Aprile 2009

Sono arrivati in tanti x dare una mano e molti ragazzi giovani, di associazioni di volontari, della croce rossa, di azioni cattoliche, della protezione civile…ragazzi e ragazze che hanno rinunciato alle loro vacanze scolastiche od alle loro ferie…che hanno rinunciato al w/end Pasquale, gia’ organizzato, al mare, in montagna o in qualche citta’ d’arte…che hanno preferito lavorare in una delle tante tendopoli invece che piangere della tragedia Abruzzese e poi saltare da una festa all’altra di una qualsiasi discoteca, mostrando l’ultimo vestito griffato…Carlo e’ di Roma, con la ragazza avevano gia’ prenotato x 4 giorni in sardegna…”…Niente di che…era solo un’occasione dice, x stare con lei lontani da tutti e da tutto…magari provando a fare il primo bagno in mare…ma poi abbiamo preferito venire qui a dare una mano…la spiaggia puo’ aspettare…”…Stamani ho preferito girovagare in macchina nei dintorni dell’Aquila, nei paesini dei quali si e’ parlato meno, dove e’ facile trovare ancora gente che non vuole lasciare la casa…li chiamano gli irriducibili…Trovo un signore che se sta’ con le mani conserte a fissare la parete di una casa, piena di grosse, lunghe e profonde crepe…”…Non vado via…dice…non la lascio da sola…e’ 40 anni che vivo qui, c’e’ tutta la mia vita, tutto il mio lavoro, il mio sudore, i miei di sacrifici e di mia moglie…c’e’ nata e cresciuta tutta la mia famiglia…noi dormiamo qui, in macchina, non ce ne andiamo…mica xche’ ho paura degli sciacalli…e’ solo che non la voglio lasciare, che me ne faccio di una nuova se ho tutto qui…tutti i miei ricordi passati, il mio piccolo giardino dove ci passavo le mie giornate di festa…e’ tutto qui, capisce…qui…qui…”…Si passa la mano fra i capelli, fermando le dita sulle tempie, forse a frenare un leggero cedimento che non vorrebbe lasciare intravedere…Rimane immobile a fissare ancora quelle maledette crepe, senza trovare nessuna risposta…Si sente il canto di un gallo…”…Venga dice, le offro un bell’uovo fresco da bere…ha la faccia molto stanca…”…”…Ok..dico…andiamo…”…ammetto la stanchezza, stasera o domani mattina al massimo faro’ ritorno a casa…se pero’ non avessi avuto problemi di soldi, sarei rimasto…e molto volentieri…