Lucio Dalla

Ti hanno visto bere a una fontana

Che non ero io

Ti hanno visto spogliata la mattina

Birichina biricò

 

Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte

Ed eran botte, Dio che botte

Ti hanno visto alzare la sottana

La sottana fino al pelo: che nero!

Poi mi hai detto poveretto

Il tuo sesso dallo al gabinetto

Te ne sei andata via con la tua amica

Quella alta, grande, fica

Tutte due a far qualcosa di importante

Di unico e di grande

Io sto sempre in casa, esco poco

Penso solo, sto in mutande

 

Penso a delusioni, a grandi imprese

A una tailandese

Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale

 

Quindi normalmente sono uscito

Dopo una settimana

Non era tanto freddo e normalmente

Ho incontrato una puttana

A parte i capelli, il vestito

La pelliccia e lo stivale

Aveva dei problemi anche seri

E non ragionava male

Non so se hai presente una puttana

Ottimista e di sinistra

Non abbiamo fatto niente ma sono rimasto solo

Solo come un deficente

Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto

Gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino

Mi guarda con la faccia un po’ stravolta e mi dice: “Sono di Berlino”

 

Berlino ci son stato con Bonetti

Era un po’ triste, molto grande

Però mi sono rotto, torno a casa

E mi rimetterò in mutande

Prima di salir le scale mi son fermato

A guardare una stella

Sono molto preoccupato

Il silenzio m’ingrossava la cappella

Ho fatto le mie scale tre alla volta

Mi son steso sul divano

Ho chiuso un poco gli occhi e con dolcezza

È partita la mia mano

Fernando Pessoa

La sua osservazione mi ha fatto pensare che mi lascio effettivamente sfruttare; ma siccome nella vita tutti dobbiamo essere sfruttati, mi domando se non sarà meglio essere sfruttato da un Vasques dei tessuti piuttosto che dalla vanità, dalla gloria, dal dispetto, dall’invidia o dall’impossibile.
Ci sono uomini che sono sfruttati perfino da Dio: sono profeti e santi, nella vacuità di questo mondo.

Firenze

Mi muovo quasi saltellando….”…..Vai con un fritto…..due roast beef…..una patata….prepara un contorno e due porzioni di seppie….poche però xchè stanno finendo….la pasta guarda la pasta, che devo mandare due creme di piselli….”….”….La teglia…brucia….dio…..aspetta…no….dalla al lavapiatti…..”……Un casino….troppo poco lo spazio disponibile x il numero di clienti che facciamo a pranzo….E i camerieri incalzano….vai con il tavolo 11…..due insalate e due zuppe take away…..Minchia pure quelle….da preparare pure l’asporto….”…..Che cazzo fai mi urla lo chef….il roast beef…scaldalo poco altrimenti si secca troppo….vai con due porzioni di polpo…..dai…veloce….”…..Penso a Jessika, a blu, ai gatti….alla tanta roba che viene buttata…..l’anno scorso ho lottato ogni sera con quei delinquenti, ruffiani, bastardi, rottiinculo, pezzi di merda x portar via gli avanzi….discutere ogni giorno x portare via degli avanz di cibo x i gatti….qui a fine giornata sfamerei uno zoo…..e nessuno avrebbe niente da dire….la invece era un commento continuo….ma quando hai a che fare con degli stronzi, non ti devi meravigliare di nulla…..”…..Dai urla lo chef….vai con i secondi….i contorni…..prepara qualche altra patata….la scamorza…..la scamorza…..dai dai….veloce….la finestra sbatte violentemente, cade un vassoio, salvo il pomodoro al volo, mi brucio con la teglia…..sono quasi le due e mezza….quasi a fine servizio…..

Manichini – Renato Zero

Chi ti muove i fili,
E’ Dio o satana ?!
Chi ti muove i fili, è maschio, o femmina ?!
Chi ti prega, chi ti odia, chi ti aspetterà…
Qualcuno, o qualche cosa, i fili certo, muoverà!
Manichini,
senza volto, senza età…
Fili sottili uniti, per fatalità…
Un destino uguale, una stessa verità!
Il manichino ha un’anima,
e forse, non lo sa!
E’ troppo presto, per andare…
Troppo presto, per capire…
Troppo presto, per morire…
Perché, presto, non si sa!
Quando la ragione,
che i tuoi fili muoverà,
E’soltanto, il tempo…
E troppo presto, arriverà!
Chi ti muove i fili,
È un padre ubriaco, da far pietà!
Son pochi i fili,
Che muove tua madre,
Che troppi figli, ha!
Il progresso gioca,
Contro la tua ingenuità!
Ma c’è la tua coscienza,
E prima o poi, la spunterà!
Manichini,
Senza volto, senza età!
Manichini,
Nelle mani, di chi è manichino, già!
Manichini,
In vecchie facce!
Manichini, noi!
Manichini,
Saremo sempre, fino a quando lo vorrai!
Il manichino, si lascia andare…
S’abbandona, al tuo volere…
Il manichino, spera sempre,
Che la sua sorte, cambierà…
E’ un fedele amico,
Fino a quando scoprirà,
Che può andare solo…
I primi passi, muoverà!
Quando ai manichini,
Un significato, dai!
Fra quei manichini,
Tu, non resterai…
I manichini, crescono,
Ma in loro, crescerà…
Nella pelle di un uomo…
Come si sta!!!
Andiamocene, noi due!
Quando ai manichini un significato dai,
Fra quei manichini tu non resterai…
I manichini crescono ma in loro resterà
La voglia di provare nella pelle di un uomo come si sta’!?!?
Manichini, manichini ah! Ah!
Manichini, manichini ah!

Chianti

Piove, la tanto attesa pioggia è arrivata, se non fosse che il calendario segna il 3 di settembre, direi fa anche freddo, ma prendiamola come un’alterazione dovuta al cambiamento repentino della stagione. Apollo, come ogni temporale sarebbe nascosto sotto il letto…ed invece…mi manca il vigliacco, lo sogno ogni notte, talvolta mi sembra di toccargli il pelo, lo sento vero, vivo, fino a svegliarmi con le mani chiuse ed i pugni che vorrebbero spaccare la prima porta che trovo… Accendo la tv, in cerca di qualcosa che mi tiri sù il morale, che mi dia un briciolo di svago e invece mi imbatto nella solita giornalista del cazzo, che x fare audience o forse xchè non sa fare altro, inizia a parlare dei soliti giocatori che si litigano x un milone in più o in meno, di euro, ovviamente esentasse, figuriamoci con tutto ciò che hanno da fare, se devono anche preoccuparsi di compilare il 730 0 il 740 che sia. C’e’ poi la tennista, bella, brava e bona, che guadagna 25 milioni di dollari l’anno e dichiara di giocare solo x soldi, se vince o non vince ha poca importanza, quello che conta è il denaro, il Dio denaro, che dice di non bastargli mai. Sti cazzi penso, se non ti bastano 50 miliardi l’anno…Io sono già preoccupato x la prossima rata dell’Imu, anche xchè da ora fino a dicembre, ho 4 assegni da coprire, x un totale di 4 mila euro, a favore di quella vecchia baldracca della ex padrona di casa…L’unica speranza è che il lavoro regga almeno un altro paio di mesi…è la prima stagione che faccio quì e non ci ancora capito un cazzo su come evolve o devolve il lavoro…al mare sarei quasi sulla linea dei box, qualche altra settimana e tutti a casa, specialmente se il tempo continuerà a non essere clemente…Jessika mi ha sorpreso, facendo con le mie foto dei lavori stupendi, che fra l’altro riesce a anche a vendere…Dopo l’esperienza delle Canarie, non le avevo più proposto niente del genere, non xchè non credessi in lei, ma non la vedevo convinta…invece, felicemente, mi devo ricredere…

Firenze 2006

Dopo qualche giorno di completo digiuno, il Bob entra finalmente, in sala operatoria alle 11,00 e ne uscirà verso le 15,00. Quattro ore ad aspettare che qualcuno dei chirurghi si decida a parlare, a dire tuuta la verita’ su cosa sta succedendo. Rimane solo Riccardo, seduto in una piccola sala con qualche quadretto attaccato alle pareti, forse lasciato da precedenti ricoverati…essendo infermiere ha piu’ liberta’ di movimento di me, io torno a casa, cerco di distrarmi con Apollo, di riposare, ma inutilmente, dopo una notte molto agitata. Mi chiama Riccardo…”…..Vieni sta uscendo…ha già chiesto di te…è andato tutto bene…asportazione della colecisti, ma non c’e’ altro dietro il pancreas, ciò che vedevano erano solo delle aderenze…cucite male lo scorso intervento…e non riuscivano a capire cosa potessero essere…”….Prendo Apollo, sparo a palla il cd unplugged di Eric Clapton e parto alla volta dell’ospedale…E’ già sveglio….”…Ammazza…Bob…stai meglio di me…dico…”…Riesce a sorridere…Dammi una sigarettta dice…l’anestesia mi mette una voglia di fumare bestiale…Guardo Riccardo…non si potrebbe, ma l’altro occupante della cameretta è fuori, socchiudo la porta e metto la cicca fra le labbra del Bob che aspira con forza…sembra molto più sollevato….”…Ma vaffanculo…Bob…dico..ci hai fatto sta in pena….ora ci tocca sopportarti ancora chissà x quanto…”….Non e’ in subintensiva, non c’e’ niente di brutto, bisogna aspettare ancora le reazioni del fegato nei prossimi giorni….ma grazie a Dio….x ora sta procedendo tutto meglio del previsto….lo lasciamo riposare, con accanto la mamma che lo accudisce come un bambino…